venerdì 18 maggio 2018

Il Lavoro - Una parte di ciò che penso


( Premessa : quello che esprimo è il mio pensiero che può essere discusso e confutato in toto o in parte, non starò sempre a scrivere ‘io penso che’ … quindi anche se non uso frasi dubitative pensate sempre che è con questo spirito che lo scrivo )

Il mondo del lavoro sta cambiando, irreversibilmente.
Anzi a ben vedere è in continua e rapida evoluzione, da sempre.

Da chi governa questo Paese mi aspetto lungimiranza, visione e coraggio.

Pensare di incentivare ancora, e ancora, e ancora, le assunzioni con gli sgravi fiscali è da ottusi. 
Gli sgravi fiscali sono, ovviamente, un costo ingente per la collettività. E’ come se lo Stato aiutasse il mondo dell’imprenditoria ad abbassare i proprio costi al fine di tenere i prezzi più bassi ed essere più competitivi o al fine di massimizzare gli utili. Una follia. L’imprenditoria deve essere, nel lungo periodo,  autonoma e autosufficiente.
Un imprenditore assume se ha necessità di assumere. Se ha un incremento di lavoro, se ha un progetto, se sta investendo. Non assume perché un lavoratore gli costa meno. Semmai , soprattutto i grandi imprenditori, trovano il modo di licenziare chi costa di più e ha più diritti se è data loro la facoltà di assumere chi costa meno e ha meno diritti.
Lo sgravio fiscale in fin dei conti può essere parificato ad uno sconto sull’acquisto merce. Sono soldi che vengono dati agli imprenditori. Punto.

A me questo non basta e non serve.

Occorre partire dall’immaginare, senza neppure troppo sforzo, come sarà il lavoro del domani, ma anche la società del domani.
I lavori manuali e ripetitivi diventeranno robotizzati portando ad un notevole calo di occupazione.
Ci sarà invece bisogno di più professionalità, di maggiore istruzione. Dobbiamo pensare a ‘produrre’ giovani istruiti e preparati per le alte specializzazioni. (farò poi un post specifico sulla scuola)
Ci saranno invece, come avviene da sempre, nuovi lavori legati al terzo settore, al turismo, al tempo libero.
Tempo libero e lavoro. E’ qui secondo me che si gioca la partita.

Io credo che il Governo dovrebbe studiare tutte le misure necessarie per far si che l’assunzione di due persone a tempo indeterminato ma a part-time sia economicamente paritetico, se non favorevole, rispetto ad assumere una persona a tempo pieno.

L’imprenditore ne avrebbe un indubbio vantaggio. La produttività di due persone che lavorano 4 ore al giorno è enormemente maggiore di una che ne lavora 8. Nel caso che una delle due si ammali si potrebbe chiedere, per quei giorni, alla altra di sopperire alla mancanza non creando mai nella azienda dei momenti di debolezza.

Il lavoratore pagato per il lavoro che svolge (a mio parere si potrebbe pagare un prezzo proporzionalmente alle ore lavorate più elevato perché lo stato avrebbe un enorme risparmio dai sussidi di disoccupazione ed assistenza)   avrebbe più tempo a disposizione per la famiglia (ricordiamo che avremo genitori sempre + anziani da accudire)  o per gli hobbies. Per il suo essere uomo/donna. Per la qualità della sua vita.

So che state pensando, non arriviamo già così a fine mese e tu ci vuoi anche far guadagnare meno.
E’ evidente che non potrebbe essere sempre applicabile ma è anche vero che una buona percentuale di famiglie valuterebbe questa opzione perché rinunciando a qualche benefit economico ne gioverebbe la qualità della vita e ritroveremmo energie utilissime all’interno della famiglia per ricreare un po’ di tessuto sociale che si sta sfaldando.

Termino questo primo post sul lavoro con un’esemplificazione.
I numeri sono estremamente semplificati ma servono per rendere l’idea, per far passare il principio.
Immaginate un’ azienda che ha cicli continui h24  3 persone x 8 ore.
2Mila euro di stipendio al mese a persona, sono 6Mila Euro al mese.

Se si facessero turni di 6 ore a 1.500 Euro a persona occupandone quindi 4 la cifra finale sarebbe sempre di 6Mila Euro. 
Ma a questo punto entra una riflessione economica. 
La quarta persona che era a reddito zero aveva diritto alla disoccupazione, alle riduzioni sui farmaci, etc etc costando (anche qui ipotizzo) 750 Euro al mese e non avendo capacità di acquisto.

A mio avviso se noi pagassimo 1.750 Euro per 6 ore, spendendo quindi 7Mila euro riusciremmo a far compensare i Mille euro in più dai 750 di riduzione delle spese degli ammortizzatori sociali e 250 recuperandoli dall’incremento del PIL (seguendo il principio dell’utilità marginale).

… Barandola …

mercoledì 16 maggio 2018

Flat Tax


Flat Tax - Aliquota forfettaria -  Unica aliquota per tutti.

Partiamo dalla Costituzione Italiana.

Articolo 53 :

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Questa articolo della costituzione dovrebbe già di per se rendere nulla la possibilità di realizzare una Flat Tax in Italia. 

Si consideri in aggiunta che esistono già 'tasse flat' in Italia.
Le imposte indirette, che sono una parte NOTEVOLE se non in alcuni casi la parte predominante del contributo tributario personale, sono flat, uguali per tutti.
Nessun cittadino italiano, qualsiasi sia il suo reddito, è esentato dalle imposte indirette, ad esempio l'IVA.

Detto ciò però mi preme anche precisare perché trovo errato economicamente il concetto della flat tax. Tutto si rifà ad un elemento base dell'economia. 

L’utilità marginale di un bene è concetto cardine della teoria neoclassica del valore in economia ed è definibile come l'incremento del livello di utilità (…), ovvero della soddisfazione che un individuo trae dal consumo di un bene, ricollegabile ad aumenti marginali nel consumo del bene (…), dato e costante il consumo di tutti gli altri beni.
In termini non formali, l'utilità marginale può definirsi come l'utilità apportata dall'ultima unità o dose consumata di un bene.

Lo spiego in parole mie.
Hai fame. Ti danno un panino e lo mangi con gusto. Ti danno un secondo panino lo mangi ed è buono. Ti danno un terzo panino, che è buono ma fai fatica  a finirlo. Ti danno un quarto panino e , essendo goloso, anche se sazio ne mangi la metà. Il quinto panino lo rifiuti.

Traduco spiegando come, secondo me,  si ripercuote la flat tax in economia.
Se si mettesse un'aliquota unica abbasseremmo ovviamente le aliquote maggiori.
Chi ne avrebbe beneficio è chi ha un reddito più altro.
Diciamo per esemplificare chi guadagna più di 5mila euro al mese.

Quanti di questi euro non pagati in tasse si tramutano in spesa corrente e quanti in spesa corrente del prodotto interno ?   Una percentuale X.

Se invece quegli stessi euro invece di toglierli ai redditi più alti (quelli che già mangiano dal terzo panino in poi ) li togliessimo ai redditi più bassi (quelli che ancora non hanno mangiato o stanno mangiando il primo panino) la percentuale di questi euro che andrebbe in spesa corrente sarebbe prossima al 100%  ,avendo loro il bisogno di spendere per acquistare prodotti basilari, e quasi vicino al 100%  sarebbe quanto speso in prodotto interno.
L'incremento di PIL genererebbe un aumento degli introiti nelle aziende italiane le quali avrebbero maggiori fondi per investimenti generando un circolo virtuoso.
L’aumento degli acquisti genererebbe anche un incremento delle imposte indirette, IVA.

Per questi motivi costituzionali (etici) ed economici ritengo che la Flat Tax sia un errore ENORME.

... Barandola ...