Ieri sera, venerdì, ho partecipato ad un intenso e
appassionato incontro al Circolo Quinto Martini a Maliseti.
La serata verteva sull’argomento, sentitissimo della
popolazione ; forno crematorio.
Erano presenti il vicesindaco , due assessori, alcuni
candidati sindaci. Una ottima presenza quindi che era presenza dovuta nei
confronti di un circolo pieno di cittadini interessati e arrabbiati.
Ci sarebbero mille e mille cose da dire sulla serata.
Commenti che vorrei fare su ogni singolo intervento.
Commenti sulla bravura degli organizzatori della serata e su
chi il dibattito ha diretto.
Tralascerò il tutto per
giungere a ciò che reputo maggiormente importante.
La chiusura della serata.
La serata si è chiusa con un classico, ci aggiorneremo, a
presto, non molleremo, etc etc.
Vorrei, se mi è permesso, dare un contributo alla serata
sperando che gli organizzatori leggano questo mio post.
Avete un jolly in mano. Lo avete adesso e dovete
giocarvelo. Dovete ‘monetizzare’ in
parte il lavoro che avete fatto. Cosa intendo ?
Sono emersi dalla serata dei punti pacifici, punti sui quali
tutti i presenti a me sembravano sostanzialmente concordi o ‘concordabili’.
Li vado ad elencare.
1 –
La delibera, se non sbaglio del 1987, è un errore. Che sia dovuta al fatto che le tecnologie e
le conoscenze fossero altre, che sia dovuta a negligenza, indifferenza, o altro
poco importa.
Quella delibera che destinava l’area cimiteriale di
Chiesanova a luogo adibito a forno crematorio era sbagliata. PUNTO.
Come dicono le norme UE che entreranno in vigore in un
futuro prossimo, come dice l’esperienza degli altri crematori italiani, come dice
la logica il crematorio lì non può essere realizzato.
2 –
Le nuove tecnologie utilizzate per i crematori sono
immensamente migliori delle precedenti. Bene.
Ne esistono però di ancora migliori nel resto d’Europa e si ipotizza a breve un
ulteriore step di miglioramento come impatto ambientale. Bene.
Una infrastruttura di così grande impatto sanitario, ambientale, emotivo destinata a durare decine di anni DEVE essere
realizzata solo e solamente con le più
nuove, moderne, efficienti tecnologie. Il costo ? La salute non è negoziabile e non c’è costo
che tenga. PUNTO
PS se alcune leggi non permettono cremazioni con tecnologie
innovative sarà carico dei politici far si che i rappresentanti in parlamento
si adoperino per modificare, ampliare, innovare dette leggi.
3 –
Le gestione del crematorio deve essere pubblica.
Dal primo all’ultimo step. Il controllo deve essere
massimale dall’inizio della progettazione sino a tutta la durata della sua
utilizzazione. MAI dovrà essere affidato ad un gestore privato.
La società che ne deve verificare efficienza e salubrità
dovrà essere terza rispetto all’ente pubblico e non assoggettabile ad esso.
4 –
Costruire la struttura che ospiterà il crematorio senza
prima aver studiato che tipologia di crematorio verrà utilizzato, dove verrà
fatto etc etc è una cosa senza senso da stoppare subito.
5 –
Il crematorio presumibilmente verrà utilizzato non solo dalla provincia di
Prato ma anche da province, o anche regioni, limitrofe. La collocazione
ottimale quindi va pensata e studiata, come minimo, in tutta la Provincia e non
solo nel Comune ma anche, a livello di Aria Vasta.
Ecco, cari organizzatori io vi consiglio di stipulare un
documento su questi punti, vedete voi se possono essere 4 o 6 poco importa.
Conta l’inter.
Fate un documento mettetelo alla firma di chi ieri sera ha parlato
dicendo questo cose e immediatamente inviatelo agli organi di informazione.
Una volta stabilito che questi punti ci trovano TUTTI
concordi dalla prossima volta questi non potranno più essere messi in dubbio
diventando la base fondante dei ragionamenti futuri.
La guerra che state facendo è ancora lunga e dura, la state
combattendo bene.
Mettete a segno questa vittoria, ve la siete meritata.
Daniele Pinai