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lunedì 3 novembre 2014

Quanto bene volete alla mamma ?

Ciò che sento stando tra le persone, partecipando ad assemblee e riunioni è che c'è una gran voglia di Sinistra.
Quella fatta sui temi fondanti,
Diritti civili, lavoro, crescita sostenibile, tutela ambientale, lotta a tutti i tipi di razzismo e il ritorno forte della parola uguaglianza - solo per dirne alcune.

Ciò che mi viene in mente, partecipando a queste riunioni, è che siamo tutti fratelli.
Veniamo tutti dalla stessa casa e tutti abbiamo insieme coltivato quei campi con cultura e dialogo.
Poi un giorno i fratelli son cresciuti e ognuno fiero di avere la sua verità in tasca ha preso una propria strada condividendo con gli altri il 95% delle idee ma non essendo disposto a mediare sul restante.
Purezza e nobiltà. Lo capisco e lo apprezzo.

Strade diverse e diversi cammini sino a che arriva un giorno la notizia che la Mamma sta male, offesa, umiliata e vessata da ogni lato.
I fratelli allora si chiamano, si incontrano e iniziano a tornare verso casa. Si siedono ad un tavolo e su di esso vengono posate solo le sementi comuni lasciando a terra le particolarità e le incomprensioni.

E si riprende la semina. A livello comunale, provinciale e non solo a Prato questo viene fatto.
Perché alla mamma si vuol bene e va difesa.
Certo che seminare con le mani nude non è facile.

Servirebbero trattori e aratri che possano arrivare da tavoli più grandi di livello Regionale e Nazionale.  E insieme agli strumenti deve arrivare l'acqua per innaffiare per dare forza e vigore al messaggio perché il messaggio senza gli atti pratici è inutile, quasi dannoso.

E l'acqua per i nostri campi arriverà solo dai voti. La politica da quello si giudica e con quelli si esprime. Con i voti.

Se a livello Nazionale e Regionale arriveranno voti e prese di posizione coerenti con quanto viene detto sappiate che troverete a livello locale il terreno già pronto.

Ma siete voi adesso che dovete mostrare nei fatti di saper mettere via le diversità e valorizzare i punti comuni.
Siete voi che dovrete rispondere a questa domanda 'Quanto bene volete alla mamma ?'

... Barandola ...


martedì 27 novembre 2012

BarandolaLibri - UnaFraseAlDì - Gramsci

Tratto da "Città Futura" di Antonio Gramsci

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini.

Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.

 Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

... Barandola ...

PS : Non si tratta di un libro ma di un giornale uscito in numero unico
Qui tutte le informazioni relative a Città Futura


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giovedì 26 aprile 2012

Esser bravi... nell'arrivare secondi ....

Riprendo completamente un post di Paolo Cosseddu  sul suo fantastico POPOLINO !!
Pezzo che condivido in pieno, ma non solo legato al finanziamento ai partiti.
in sintesi sulla lungimiranza della sinistra italiana  )


Ci vuole davvero una gran faccia da culo, per presentarsi giusto ieri con una proposta per dimezzare il finanziamento pubblico ai partiti.
Ci vuole una gran faccia da culo, quando non più tardi di una settimana fa ci si era limitati a una proposta vaghissima, concordata in qualche riunione notturna con Alfano e Casini, che si limitava a proporre altrettanto vaghi meccanismi di controllo, peraltro addirittura peggiorativi rispetto a quelli vigenti. Giacché è del tutto chiaro che i controllati non possono poter nominare i controllori: altrimenti ci stiamo pigliando per il culo, e persino la limitatissima proposta del ’93 prevedeva che quel compito spettasse a una sezione della Corte dei Conti estratta a sorte, per dire.

Ci vuole una gran faccia da culo, quando non più tardi di sabato scorso il tesoriere del Pd spiegava al Fatto che il finanziamento pubblico era intoccabile, che rinunciare all’ultima tranche dei finanziamenti era impossibile, che il Pd aveva già speso quei soldi e che senza l’ultimo accredito della legislatura avrebbe addirittura chiuso.

Ci vuole una gran faccia da culo, uno scarsissimo rispetto dell’intelligenza altrui, e una clamorosa paura fottuta, per correre sempre ai ripari in ritardo cronico, e con così tanta frettolosa goffaggine.
Ma soprattutto, si deve avere pochissimo amore per la propria gente. Perché, ecco, se ami la tua gente, beh, non la puoi prendere per il culo. E io, a questo punto, lo voglio sapere: ma voi, voi che guidate il Pd, a chi volete più bene? A me, a quelli come me, o ad Alfano?
Perché vedete, nell’ottobre del 2010 un gruppo di ragazzi senza tante pretese, tutti del Pd, con le loro uniche forze organizzarono una cosa, a Firenze. Vennero migliaia di persone, da tutta Italia, ma il segretario di quello stesso partito pensò bene di organizzare una contromanifestazione, lo stesso giorno, alla stessa ora. Peccato, perché se invece fosse venuto ad ascoltare la sua gente, ci avrebbe sentito dire, tra le tante cose, che il finanziamento pubblico ai partiti andava abolito, che il Parlamento italiano andava dimezzato nei numeri e nei costi. Non lo dicevamo perché ci piace spararla grossa, o perché abbiamo doti divinatorie, ma perché bastava guardarsi un po’ intorno per capire che quello era il sentimento che stava crescendo tra la gente: ed è in questo, nel saper cogliere l’aria che tira, che dovrebbe consistere il mestiere di chi fa politica. E lo ripeto, era l’ottobre del 2010: non una settimana fa, non sabato scorso, non ieri.
Invece, caro segretario, tu non sei venuto, tu non hai ascoltato, tu sei andato dritto per la tua strada, e con te i tuoi simili. Sono passati i mesi, molti mesi, e la settimana scorsa ti sei trovato talmente in difficoltà per l’ondata che monta da intavolare un accordo di merda con Casini e Alfano. Alfano, cristiddio. E quell’accordo di merda te lo sei dovuto rimangiare ieri.
E ora viene la parte migliore, perché ieri il partito mi ha già mandato non una, ma ben due mail per sottolineare la lungimiranza e la correttezza della proposta del Pd di Bersani, e alla prima occasione in cui mi troverò in una qualche assemblea vedrò sfilare segretari provinciali e di circolo che mi spiegheranno che il Pd ha fatto le cose per bene, che il Pd ha risposto al populismo dell’antipolitica, che il Pd non si fa dare lezioni da nessuno. E avanti così, fino alla prossima stronzata.
Il Pd se lo merita, Beppe Grillo.






... Barandola...  in appoggio a POPOLINO




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