venerdì 14 ottobre 2016

Un 2017 tra le macerie

Comunque la pensiate sul referendum del 4 Dicembre, tutto questo populismo, questo acido vagante, questa insopportabile arroganza e protervia ( di ambo le parti ) ha di fatto già spaccato l'Italia.

Comunque la pensiate il 2017 inizierà con un Paese diviso e meno incline alla cooperazione e alla solidarietà unico modo VERO per uscire dalla crisi ancora incombente.

 Il populismo che viene dalle alte sfere scuote la pancia del popolo, la alimenta, la esaspera facendo passare messaggi distorti.

Esempio per il SI
Se ti dico che i costi della politica saranno ridotti dico una verità. Ma se la distorgo evidenziando questo come un cambiamento epocale e un risparmio che risanerà lo stato faccio populismo Sulle tasse (sembra) sia un risparmio inferiore ad un 1 Euro. Secondo i miei calcoli è come se in una famiglia con reddito di 20Mila euro l'anno si trovasse il modo di risparmiarne 5.

Vi sembra un dato da evidenziare come viene fatto ?

Esempio per il NO
Se dico che la democrazia viene ridotta dico una cosa giusta. Ma se dico che con questa legge c'è una deriva autoritaria e che vengono messe in discussione tutte le sicurezze del sistema contro la possibilità dell'autoritarismo accentuo la cosa in modo esagerato. L'elezione di secondo livello è un esempio di democrazia rappresentativa.
Chi vota i votati è stato a sua volta votato dai cittadini.
L'autoritarismo lo si ottiene anche con il bicameralismo perfetto se un uomo forza la mano e ha la maggioranza nei due rami.

Questo per esemplificare.

Ma la cosa che trovo + pericolosa è, oltre all'esasperazione delle posizioni, che le rendono false, il modo in cui alcuni, molti, sostenitori del SI e del NO si rapportano all'altro.
Non attaccando e dibattendo nel merito della riforma ma entrando nel merito delle scelte personali e attaccando la storia personale dei singoli.
Idem vale per la lista del 'chi vota cosa' .
Che senso ha fare l'elenco dei sostenitori del SI e del NO ?
C'e' evidentemente gente di rilievo e gente da evitare in ognuna di esse.

In tutto questo marasma di divisioni estreme e di voto che poi non sarà sulla riforma ma sul premier la posizione di Fabrizio Barca per l'astensione attiva è quella che più resta oggettiva sui contenuti e valuta esclusivamente la riforma stessa.

Questa divisione porterà ad un Paese diviso che senza un suo collante umano, empatico, perderà ogni possibilità di fare squadra e di affrontare, come sino ad ora non è stato fatto, questa grande crisi nella quale siamo ancora tutti avvolti.


...Barandola...

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