martedì 27 novembre 2012

BarandolaLibri - UnaFraseAlDì - Gramsci

Tratto da "Città Futura" di Antonio Gramsci

Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini.

Non c'è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.

 Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

... Barandola ...

PS : Non si tratta di un libro ma di un giornale uscito in numero unico
Qui tutte le informazioni relative a Città Futura


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1 commento:

  1. Questo scritto rispecchia appieno il mio modo di vedere la società e il rapporto tra le persone.
    La voglia, anzi il bisogno, di sentirsi attivi partecipi e fautori del proprio destino senza calpestare alcune , unitamente.

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