Riprendo completamente un post di Paolo Cosseddu sul suo fantastico
POPOLINO !!
Pezzo che condivido in pieno, ma non solo legato al finanziamento ai partiti.
(
in sintesi sulla lungimiranza della sinistra italiana )
Ci vuole davvero una gran faccia da culo, per presentarsi giusto ieri
con una proposta per dimezzare il finanziamento pubblico ai partiti.
Ci vuole una gran faccia da culo, quando non più tardi di una settimana
fa ci si era limitati a una proposta vaghissima, concordata in qualche
riunione notturna con Alfano e Casini, che si limitava a proporre
altrettanto vaghi meccanismi di controllo, peraltro addirittura
peggiorativi rispetto a quelli vigenti. Giacché è del tutto chiaro che i
controllati non possono poter nominare i controllori: altrimenti ci
stiamo pigliando per il culo, e persino la limitatissima proposta del
’93 prevedeva che quel compito spettasse a una sezione della Corte dei
Conti estratta a sorte, per dire.

Ci vuole una gran faccia da culo, quando non più tardi di sabato scorso il tesoriere del Pd spiegava al Fatto che il finanziamento pubblico era intoccabile,
che rinunciare all’ultima tranche dei finanziamenti era impossibile,
che il Pd aveva già speso quei soldi e che senza l’ultimo accredito
della legislatura avrebbe addirittura chiuso.
Ci vuole una gran faccia da culo, uno scarsissimo rispetto
dell’intelligenza altrui, e una clamorosa paura fottuta, per correre
sempre ai ripari in ritardo cronico, e con così tanta frettolosa
goffaggine.
Ma soprattutto, si deve avere pochissimo amore per la propria gente.
Perché, ecco, se ami la tua gente, beh, non la puoi prendere per il
culo. E io, a questo punto, lo voglio sapere: ma voi, voi che guidate il
Pd, a chi volete più bene? A me, a quelli come me, o ad Alfano?
Perché vedete, nell’ottobre del 2010 un gruppo di ragazzi senza tante
pretese, tutti del Pd, con le loro uniche forze organizzarono una cosa, a
Firenze. Vennero migliaia di persone, da tutta Italia, ma il segretario
di quello stesso partito pensò bene di organizzare una
contromanifestazione, lo stesso giorno, alla stessa ora. Peccato, perché
se invece fosse venuto ad ascoltare la sua gente, ci avrebbe sentito
dire, tra le tante cose, che il finanziamento pubblico ai partiti andava
abolito, che il Parlamento italiano andava dimezzato nei numeri e nei
costi. Non lo dicevamo perché ci piace spararla grossa, o perché abbiamo
doti divinatorie, ma perché bastava guardarsi un po’ intorno per capire
che quello era il sentimento che stava crescendo tra la gente: ed è in
questo, nel saper cogliere l’aria che tira, che dovrebbe consistere il
mestiere di chi fa politica. E lo ripeto, era l’ottobre del 2010: non
una settimana fa, non sabato scorso, non ieri.
Invece, caro segretario, tu non sei venuto, tu non hai ascoltato, tu sei
andato dritto per la tua strada, e con te i tuoi simili. Sono passati i
mesi, molti mesi, e la settimana scorsa ti sei trovato talmente in
difficoltà per l’ondata che monta da intavolare un accordo di merda con
Casini e Alfano. Alfano, cristiddio. E quell’accordo di merda te lo sei
dovuto rimangiare ieri.
E ora viene la parte migliore, perché ieri il partito mi ha già mandato
non una, ma ben due mail per sottolineare la lungimiranza e la
correttezza della proposta del Pd di Bersani, e alla prima occasione in
cui mi troverò in una qualche assemblea vedrò sfilare segretari
provinciali e di circolo che mi spiegheranno che il Pd ha fatto le cose
per bene, che il Pd ha risposto al populismo dell’antipolitica, che il
Pd non si fa dare lezioni da nessuno. E avanti così, fino alla prossima
stronzata.
Il Pd se lo merita, Beppe Grillo.
... Barandola... in appoggio a
POPOLINO
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