mercoledì 21 agosto 2013

Lettera aperta ai miei rappresentanti

Cari
Antonello Giacomelli
Matteo Biffoni
Claudio Martini
Ilaria Bugetti

vi scrivo in quanto siete e vi sento istituzionalmente i miei rappresentanti, miei e di Prato, nei confronti delle Istituzioni Nazionali  e del Partito.

Sebbene la legislatura sia iniziata in modo catastrofico con l'elezione, o meglio con la mancata elezione, del Presidente della Repubblica ; seguita poi da un Governo Larghe Intese non desiderato; unitamente a un nuovo Segretario Nazionale 'reggente' che con ritardi, tentennamenti, indecisioni in merito al Congresso trasferisce e rimanda un'immagine tutt'altro che trasparente del PD; malgrado tutto questo ...
il peggio potrebbe ancora venire !

Se il Partito Democratico, il MIO partito, dovesse in qualche modo avallare un operazione di salvacondotto, grazia, ritardo della pena o qualsiasi altra formula mirata a salvare Berlusconi sarebbe, per me, nei confronti del Partito,  la fine.

Non pensiate che sia una 'vendetta' nei confronti del ventennio Berlusconiano.
Si chiama semplicemente amore verso la Repubblica.

Che Repubblica sarebbe infatti quella dopo un gesto simile ?
Che legittimazione avrebbe la magistratura tutta ?
A quale titolo i carcerati che affollano le galere dovrebbero restare tali ?
A che titolo verrebbe emessa una qualsiasi condanna ?
Quanta ilarità, anzi rabbia, farebbe leggere quel cartello 'La Legge è UGUALE per TUTTI' all'interno delle aule di tribunale ?

Ma non solo la magistratura sarebbe delegittimata.
Lo sarebbe anche il Parlamento. Parlamento, che in un caso del genere, voterebbe contro al volere del popolo sovrano che lo ha eletto e voterebbe contro un'altro potere dello Stato. Sovvertendolo.

E se il Parlamento fosse delegittimato lo sarebbero anche il Presidente della Repubblica, in primis, e il Governo, poi, espressioni della volontà del Parlamento il primo e degli 'ordini' del Presidente della Repubblica avallati dai due rami della Camera il secondo.

E allora con i tre poteri delegittimati, dopo aver evidenziato che in Italia la parola UGUAGLIANZA  davanti alla legge sparisce, potremmo ancora parlare di Repubblica ? Di Democrazia ?

Ne dubito. In questo caso quindi non potrei in alcun modo perdonare il PD e dovrei con dolore ma con piena coscienza lasciare il mio piccolo incarico di segreteria di Circolo dando ragione a chi da anni mi raccontava di un partito connivente e colluso.

Io ancora a quelle voci non credo, tocca a voi, con tutte le vostre forze e tutti i vostri poteri far si che quelle voci vengano spente.

Ricordate, non esiste nessuna priorità prima della Democrazia.
Stabilità, Economia, Crisi, Rigore, Responsabilità sono parole vote e vacue. Passano.

Per la Democrazia in Italia molte persone sono morte e molte ne muoiono ogni giorno nel mondo.
Metterle sullo stesso piano è una cosa impossibile.

Comportatevi da 'uomini dello Stato' restando sicuri di potervi specchiare e guardare negli occhi con rispetto.

Daniele Pinai
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2 commenti:

  1. Ciao daniele ho letto la tua lettera, la condivido in toto, pero purtroppo ho paura che le cose possano andare diversamente,vedi sono ormai diversi anni che il nostro partito e diventato un loco dove fare carriera,soprattutto se frequenti i quartieri alti, io sono più vecchio di te, e so che pur di mantenere la poltrona, potrebbero tirarcela dove non ci piove. Speriamo che abbiano un minimo di dignità.

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  2. Abbiamo paura di ciò che i nostri rappresentanti possono votare nel segreto dell'urna. Ecco uno dei GROSSI danni fatti con l'elezione del PdR ...i 101 hanno minato in profondità la nostra fiducia.
    Concordo con te Angelo52

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