sabato 12 gennaio 2013

#Prato2020 - come l'ho vissuta

Inizio col dire che gli organizzatori hanno fatto un lavoro magnifico; partendo dal pensiero di #Prato2020, passando della preparazione dell’evento e dall’ottenuta partecipazione e arrivando ai contenuti.

Ho rivisto in #Prato2020 la voglia di fare percepita a #SeiFelicediPrato.
Riuscirà Diego Blasi a mantenere nel tempo ‘la tensione’ ?
Riusciranno, lui e chi assieme lui partecipa a questo percorso, e mi scuso se non ne conosco i singoli nomi, a ripetere nel tempo lo sforzo e a far si che ‘uno sfogatoio’ diventi invece costruzione ?
Io credo possa essere possibile, e se posso essere utile ci sono.

Ogni intervento ha avuto indubbiamente il suo fascino e il suo interesse. Ne voglio ricordare solo alcuni che per vari motivi mi hanno segnato la serata.

La limpidezza di parola e di pensiero della . Preside Salvati.
La richiesta di una trasparenza dell’amministrazione pubblica volta non solo a far vedere ‘cosa si fa’ ma il perché lo si fa. Far trasparire ‘la tracciabilità del pensiero’ di una decisione comunale. Da dove si parte, dove si vuole arrivare e per quali motivazioni. Solo così nel 2020 i giovani avranno maggior fiducia delle istituzioni. Non so se la Preside sapeva che aveva a fianco Civati che di questa trasparenza e tracciabilità si è sempre fatto promotore.

La pratesità di Franco Legni.
Intervento schietto, pratese. Ironico, irriverente e scherzoso puntando al sodo. La richiesta a Prato di ‘vedersi bella’ e di farsi vedere bella. Di smetterla di vedere sempre verde solo il giardino altrui avendone qui in abbondanza.

Ho apprezzato molto l’intervento del Presidente Unione Industriale Cavicchi.
Sta portando dentro UIP ciò che a mio avviso ha portato nel Museo del Tessuto, la testa ! La freschezza del pensiero, l’apertura mentale al nuovo.

I 7 punti di chi ci ha ospitati al Compost (grazie davvero !!), Cristina Pezzoli.
Li avrei fatti miei uno ad uno, che donna, che pensieri, una vera risorsa per la nostra città.

La serata si è conclusa con Silvia Norcia di Assemblea Libertà è partecipazione.
Il recupero dei luoghi di Prato. L’utilizzo dello spazio per fare aggregazione oltre le barriere. Passione, coraggio e determinazione e un bell’insegnamento quando ha chiuso dicendo ‘non vorrei ogni giorno tirare la camicia del assessore per parlargli del mio progetto. Lui DEVE già conoscere il mio progetto
Quanto è vero Silvia !!!

Non vanno però dimenticati altri interventi bellissimi che parlavano di antropologia, di studi sulla criminalità legati all’uso del suolo, della comunicazione e dell’interazione tra generazioni. Ci sono tante energie nel mondo che potremmo utilizzare per progettare una Prato diversa.

Ho lasciato per ultimi gli interventi degli ‘extracomunitari’.
L’ho fatto perché sono quelli che mi hanno fatto RABBIA !!!! 
Rabbia e vergogna per nei confronti della mia città e della mia nazione.
Ho sentito dentro di loro un forte amore per Prato ma per l’Italia tutta.
Ho sentito la speranza di un domani ma che cova sotto tanta paura e ansia
Ho avvertito la loro forza, la loro determinazione.
Mi ha fatto male dentro sentire Xiaoyun Liao parlare dell’abbandono precoce delle scuole da parte degli extracomunitari. Questo è un problema grandissimo !
Mi ha fatto male sentirla raccontare dei genitori che vogliono tornare in Cina perché non si sentono accettati. Mi sono VERGOGNATO sapendo che deve andare a rinnovare il permesso di soggiorno e come se questo non bastasse non vogliono rinnovarglielo perché senza lavoro fisso. Me ne vergogno !!!

A lei e a Mercedes Frias (altro bellissimo intervento) voglio dire che la nostra generazione sta lavorando sia sui padri che sui figli per cambiare le cose.
Vi metto qui un post di un anno fa. Questo nel mio piccolo, nel nostro piccolo, stiamo facendo.

Chiudo dicendo che la presenza di Civati e Biffoni è stata una cornice perfetta ad un bellissimo quadro nel quale delle bellissime pennellate sono state date anche da Giorgio Bernardini che ha fatto delle belle ed interessante domande ai due futuri onorevoli.
Su tutte una “Civati, ma è vero che vuoi diventare segretario del PD” – Civati : “ SI !

 … Barandola … 

 .

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