Visto che gli immobili della Chiesa , adibiti non solo a culto religioso ma anche a imprese commerciali o anche affittati, non rientrano tra i destinatari ICI e della futura IMU.Visto che il Cardinal Bertone afferma che deve essere comunque tenuto di conto che la Chiesa fa del bene, dimenticandosi che per questo riceve l’8 per Mille delle dichiarazione dei redditi.
Mi chiedo e Vi chiedo,
secondo Voi sarebbe possibile al posto della ricevuta di pagamento della nuova tassa affermare con una autocertificazione :
Carissimo Primo Ministro e Ministri tutti,
Vi informo con questa mia che l’abitazione posta al n^ 69 di via della Speranza da alcuni anni, e precisamente dalla metà del 2008 è divenuta luogo di culto.
Abbiamo da allora pregato giornalmente perché il Nostro Stato venisse gestito con Equità e da persone affidabili.
Possiamo anche dirle che questa nostra Religione ha dato i suoi frutti. Dopo 3 anni abbiamo recuperato l’affidabilità e anche la nostra immagine Istituzionale.
Continuiamo però a pregare giornalmente al fine che anche il nuovo Governo, da voi presieduto, trovi la strada che porta all’Equità.
Non riceviamo nessun contributo per questa meritoria e fruttuosa azione ma la portiamo avanti con stoico incedere.
Vi informiamo quindi che essendo l’abitazione il posto stanziale dove si praticano dette fruttuose preghiere ci autocertifichiamo l’esenzione dall’IMU o ICI per motivi Religiosi.
Certi che tutelerete l’Uguaglianza tra Religioni tanto vi dovevamo
Secondo Voi sarebbe fattibile una disobbedienza civile in questi termini ?
Si si lo so fantascenza.
Ok Noi Paghiamo e continuiamo a pagare...ma voi cercate di aiutarci ad essere bravi !!!
Si si lo so fantascenza.
Ok Noi Paghiamo e continuiamo a pagare...ma voi cercate di aiutarci ad essere bravi !!!
… Barandola …
Non è necessario essere Chiesa per ottenere l'esenzione, qualunque organizazzione no-profit che non faccia attività commerciale rientra nei termini delle esenzioni. Vale per le Società Sportive, per le Onlus, per le associazioni che si occupano di aiutare gli indigenti. Diciamo in generale per tutti quei "servizi" che riempiono vuoti lasciati dallo Stato e dal Welfare in generale. E' uno scambio. Tu fai qualcosa di utile per la comunità in cui io Stato non riesco, non ti posso anche tassare. Vale ovviamente anche per tutti i luoghi di culto. Ma non si tratta solo di loro. Questa esenzione è molto più complessa di come si tende a raccontarla. (Ovviamente, lungi da me l'ergermi a difensore della Chiesa)
RispondiEliminaQualche link per approfondire: http://www.ilfoglio.it/cambidistagione/824
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-quello-che-non-vi-dicono-su-chiesa-e-denaro-2797.htm
Essendo l'ultimo tra i difensori chiesastici sono però d'accordo con Cosimo... Le nostre "case del popolo", ad esempio, per i succitati motivi espressi da Cosimo non pagano l'ici a loro volta... insomma, sarei d'accordo anche io per una reale equità... ma nella mia ignoranza in materia, mi verrebbe da riflettere su quanto a "bene pubblico" dovrebbe essere adibita casa mia... e sinceramente, a casa mia vorrei stare tranquillo :). Però, certo, la questione degli immobili chiesastici adibiti ad altro da "bene pubblico" rimane aperta e irrisolta a mio avviso. E forse lì, più che nelle chiese in quanto strutture architettoniche, occorrerebbe battere il tasto...
RispondiEliminaPerdonatemi se ho detto cose senza cognizione di causa ma sono davvero abbastanza ignorante in materia per cui ben vengano riflessioni in merito. Grazie
Ho risposto con un Post !!!
RispondiEliminaGrazie a tutti edue
http://barandola.blogspot.com/2011/12/ici-alla-chiesa-precisazioni-risposta.html
Praticamente in sintesi ho scritto...
RispondiEliminaRispondo dicendo che posso capire in modo maggiore le esenzioni che ricevono attività culturali, sportive, Onlus o che come dice Cosimo riempiono quei vuoti che lo Stato lascia.
Per quanto riguarda però le attività commerciali riconducibili a chiunque (quindi anche 'Casa del popolo' per essere ben chiari) beh per queste figure non riesco a capirlo.