lunedì 1 aprile 2013

Ciccio, con la barba e pure stronzo.


Ho giocato tanti anni a pallanuoto. Anni bellissimi con ricordi favolosi.

Nel Pisa, quando ero adolescente e giocavo già nei grandi, giocava un tizio, ciccio, con la barba e pure stronzo.
In panchina ne parlavamo male, ridevamo di lui, del suo essere ciccio, del fatto che giocava con la barba e del fatto che fosse sufficientemente stronzo.

Passarono gli anni, il fisico piano piano iniziò a cambiare e tornai a giocare in quella categoria essendo un uomo, che giocava per divertimento e non più, come da ragazzino, con la bramosia di emergere.
Quell’anno avevo decisamente qualche chilo in più, ok diciamolo ero ciccio, eppoi mi piaceva avere la barba, mi donava. Aggiungerei che gli anni passati a giocare mi avevano insegnato mille astuzie, mille malizie. Ok ero diventato decisamente stronzo.
Un giorno, pensai a me stesso e ripensai al pisano di 15 anni prima.

Nella vita prima o poi diventiamo quel giocatore ciccio, con la barba e pure stronzo.
Diventiamo quella acida signora che chi sa da quanto non fa sesso.
Diventiamo quello che in auto salta la fila e cerca di rientrare davanti.
…durante la vita , almeno una volta, un giorno, diventiamo tante cose.
Questo ci dovrebbe dare l’opportunità di riflettere, capire ed essere meno giudici, meno inquisitori, più disponibili verso gli altri.

Una sola cosa mi dispiace molto.
Non poter essere per un giorno almeno un cinese o un uomo di colore.
Dovrei esserlo io per capire davvero, dovrebbero esserlo in molti per avvertire sulla pelle e dentro la carne cosa si prova a vivere in un mondo razzista e ignorante.
Perché di ignoranza si tratta, quella ignoranza che si combatte alle radici con la cultura e con il duro lavoro giornaliero sulle nuove generazioni. 
Ignoranza e distanza che sul territorio viene combattuta da alcune associazioni davvero meritevoli.

Riflettiamoci insieme e soprattutto chi ne ha il potere pensi pensi pensi a come agire

… Barandola …
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