lunedì 14 novembre 2011

Italiani, popolo del dopo.


Alcuni giorni fa ho scritto due POST in merito ai ritardi.
Uno riguardava la televisione (http://barandola.blogspot.com/2011/11/una-tv-da-rottamare.html) e il suo essere disallineata alle richieste del pubblico, l’altro parlava di come gli attuali politici seguano a grande distanza e non intercettino in tempo i pensieri e i bisogno delle persone (http://barandola.blogspot.com/2011/11/una-politica-in-ritardo.html)


Mi chiedo in questo post invece se TV e Politica non siano solo e semplicemente lo specchio di noi italiani.
Italiani, il popolo del dopo.
Parlo della massa e non delle mosche bianche.
Siamo il popolo che sale sul carro del vincitore ma che non fa niente per fermare le ingiustizie.

 

Berlusconi è solo uno dei tanti casi.
Prendiamo il più famoso. Mussolini. Osteggiato dai partigiani ed inviso al popolo ma, fino a piazzale Loreto quello stesso popolo parlava e non agiva. Solo una volta appeso a testa in già ha tirato fuori l’odio.
Solo quando era sicuro di non pagare pegno.

Vedere le monetine a Craxi e gli insulti a Berlusconi mi ha fatto ripensare a Piazzale Loreto.
Mi ha fatto pensare che siamo un popolo del dopo.
Che quando altri hanno fatto il lavoro per noi, ci hanno messo il loro viso (la loro vita) per noi, quando siamo arrivati al risultato, eccoci allora pronti a esporci e a prenderci i meriti.


L’esempio più populista ed evidente è quello relativo ai due mondiali vinti dalla nazionale (1982/2006) due nazionali ODIATE. Due allenatori offesi ed ingiuriati. Giocatori trattati malissimo.
Sino al giorno della finale e delle bandiere in piazza e del ‘quanto siamo bravi NOI

Se questo popolo non inizierà a pensare da popolo maturo troverà sempre chi lo sottometterà e i ventenni si ripeteranno con una agghiacciante ed avvilente monotonia.


… Barandola …

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