mercoledì 23 novembre 2011

Proposte per Prato (In risposta a Nicola Oliva)


Caro  Nicola,
ho letto il tuo Post  7 Proposte per il Credito a Prato  ' e come sempre sono rimasto positivamente colpito dalla tua sintesi dei fatti in primis e dalla tua analisi a seguire.

Vorrei evidenziare maggiormente, anche se nel tuo post già si possono intravvedere questi elementi, due cose che secondo me sarebbero importanti in ottica pratese in particolare ma anche in funzione regionale/nazionale.

Quando tu parli di Fondo Etico dei Talenti :
Ecco in questa tua analisi aggiungerei un bisogno da sempre presente a Prato, l’Unione.
Siamo stati per anni una grandissima città del tessile ma sempre con 100 industrie.
Stiamo diventando adesso una delle società più evolute nella produzione del software, ma abbiamo tutte realtà minimali.
Sarebbe interessante valutare la possibilità che il Comune faccia da ‘unificatore’ delle risorse creando delle sovrastrutture aziendali che concentrassero le risorse verso sforzi comuni cittadini.
Per le mie conoscenze potrei farti esempi sull’informatica ma credo che in altri ambiti possa valere la stessa cosa.
Cambiamo la logica che se la tua società va peggio della mia io posso crescere di più.
Un incentivo ad unirsi - anche organizzativo perché è difficile proprio trovarsi e parlarsi -   
per fare in modo che si cresca insieme invece che crescere al posto di altri.

Quando tu parli di edilizia sociale :
Sempre per mie conoscenze lavorative nell’informatica seguo da 20 anni l’ambiente delle Cooperative di abitazione.
La Toscana in genere, Prato in particolare, soffrono di   manie di proprità ’.
Mi spiego meglio. In Lombardia soprattutto, ma anche in Emilia, esistono moltissime Cooperative Edificatrici a proprietà indivisa.
Realizzare un piano di edilizia dove si rivalutano le singole zone della città, dove si recuperano i vecchi edifici (cosa che mi sembra sia già iniziata negli anni precedenti).
Ristrutturare e costruire edifici a basso impatto ecologico, che siano generatori di energia e non consumatori.
Realizzare case che vengano date solo ed esclusivamente in ‘proprietà indivisa’
Per chi non la conoscesse la si può banalizzare come un condominio di case in affitto gestite da un unico proprietario (la Cooperativa appunto), ma è molto più complesso e soprattutto non c’è scopo di lucro.
Così facendo si farebbe ripartire una economia trainante come l’edilizia. 
Si potrebbero dare una casa a prezzi davvero concorrenziali a chi ne ha davvero bisogno e, per il principio di domanda ed offerta, diminuendo il bisogno di case si abbasserebbero nel distretto i costi degli affitti e degli acquisti.

Mi fermo qui ringraziandoti per il tuo post e sperando con questa risposta di averti dato un qualche ulteriore spunto di analisi e riflessione.

... Barandola ...

@DanielePinai (on Twitter)

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